Applicazioni delle biotecnologie
Già nell’antichità possiamo trovare alcune forme di biotecnologie, utili ad ottimizzare il ruolo dei microrganismi. Basta pensare all’uso dei batteri lattici e lieviti per ottenere la lievitazione del pane, al caglio per produrre il formaggio o ai processi fermentativi di birra e vino. Ci sono due scuole di pensiero su cosa si intenda con il termine biotecnologie. In entrambi i casi la parola intende l'utilizzo di microrganismi per aiutare l’uomo. Nell'accezione più recente si intende la modifica del genoma di alcuni organismi al fine di far esprimere la caratteristica voluta, le biotecnologie tradizionali usano invece direttamente le caratteristiche metaboliche degli organismi, come per esempio la fermentazione. Le biotecnologie permettono di intervenire nei seguenti campi: codificazione del DNA: genomica, farmacogenetica, test genetici, amplificazione, sintesi e sequenziazione del DNA, ingegneria genetica; Sintesi e sequenziazione di proteine e peptidi (i blocchi funzionali), glyco-engineering, proteomica, ormoni e fattori della crescita, recettori delle cellule, comunicazione delle cellule e feromoni; Ingegneria delle cellule e dei tessuti: cultura delle cellule e dei tessuti, ingegneria dei tessuti, ibridazione, fusione cellulare, vaccini e immunostimulatori, manipolazione embrionale; Biotecnologie di processo: bioreattori, fermentazione, processi biotecnologici produttivi, estrazione metalli con batteri, biocatalizzatori nella fabbricazione della carta, biodesulfurazione, decontaminazione del suolo e biofiltrazione; Terapia genetica e vettori virali.
Le biotecnologie consentono di proteggere in maniera più efficace la nostra salute, grazie ai nuovi farmaci sviluppati: vaccini più sicuri, medicinali contro disfunzioni metaboliche a base genetica prima incurabili, trattamenti contro diverse forme di epatite, antitumorali più efficaci e meno dannosi per l’organismo, stimolatori delle difese immunitarie in caso di loro abbassamento e regolatori delle stesse in caso di funzionamento eccessivo. Tali trattamenti hanno migliorato sostanzialmente le aspettative dei malati di HIV/AIDS. L’insulina umana prodotta mediante ingegneria genetica è stata il primo farmaco biotecnologico ad essere immesso sul mercato. Essa è una proteina prodotta nel pancreas: essenziale per la regolazione del metabolismo dei carboidrati e per la cura del diabete. Poiché la sua struttura è simile in molti mammiferi, è stato possibile trattare il diabete somministrando tale ormone estratto dal pancreas bovino o suino. Tale processo, tuttavia, è risultato complesso e costoso. Per questo è stato clonato il gene dell’insulina umana. Altre importanti innovazioni portate dalla biotecnologia sono la mappatura del genoma umano (ovvero del nostro intero patrimonio genetico), nuovi tests diagnostici (ad esempio il prenatale, praticato sull’embrione per svelare anomalie genetiche) e loro rapide versioni. Non dobbiamo dimenticare che oggi vi sono grandi prospettive per l’applicazione della biotecnologia alla soluzione di molti problemi ambientali: controllo dell’inquinamento, eliminazione dei rifiuti tossici, recupero dei metalli dalle scorie minerarie e dai minerali a basso tenore, grazie all’azione di geni utili per la biodegradazione di composti chimici tossici. Molte sono, inoltre, le varietà vegetali modificate con l’ingegneria genetica dette O.G.M. (organismi geneticamente modificati) al fine di migliorarne le qualità nutrizionali (latte particolarmente ricco di sostanze proteiche, riso arricchito di vitamina A ed E), la resistenza alle malattie, la produttività e la tolleranza ai fattori nocivi. Le applicazioni possibili delle biotecnologie hanno aperto numerosi dibattiti relativamente a questioni sia etiche sia biologiche, che sono accennate nel file allegato e che lascio alla riflessione di ciascuno.